Cos’è lo spreco alimentare? Tutti i giorni, proprio in casa, gettiamo del cibo, tanto cibo, in quantità che potrebbero sfamare altre due famiglie. Non ci facciamo caso, ma perché non abbiamo una cultura esatta di cosa e come cucinare.
L’Italia ha una ricca cultura culinaria, ma forse abbiamo la tendenza a cucinare troppo. Tra l’altro, anche le nuove generazioni, non mangiano per nutrirsi, ma per “sfizio”. Quello che mangiamo a pranzo non lo vogliamo a cena. Gli avanzi si buttano e non si riscaldano.
Questa è la realtà, ma questo spreco alimentare porta a spendere il triplo del nostro denaro, aumenta le immondizie e le spese per il suo smaltimento, oltre ad un inquinamento maggiorato.
Le stime sulla posizione dello spreco alimentare
Quanto cibo buttiamo al giorno? Non lo possiamo controllare, ma ci sono degli enti, come la Fao, che lo controllano per noi. Ogni anno vengono buttate nelle discariche circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo.
Nei Paesi industrializzati, come l’Europa, compresa l’Italia, si sprecano 230 milioni di tonnellate di cibo. Pensate che la quantità di cibo che viene buttato, potrebbe sfamare il globo, è rimarrebbero anche circa 700 tonnellate di cibo che andremo comunque a buttare.
Tutti siamo colpevoli di questo spreco alimentare, ma non siamo abbastanza sensibilizzati verso questo problema.
Conseguenze nel mondo
Vediamo quali sono le conseguenze che si hanno nel mondo per quanto riguarda lo spreco alimentare.
Per produrre le quantità di cibo, che poi andiamo a buttare, negli ultimi 15 anni, sono stati disboscati e deforestati circa il 30% della foresta amazzonica e il 20% delle foreste selvagge sudafricane. Questo ha prodotto un aumento dei cataclismi e danni in tutto il mondo.
Il cibo sprecato provoca un aumento dell’inquinamento, sia per la loro decomposizione, con sviluppi di epidemie varie, aumento di animali parassiti e inquinamento per lo smaltimento delle immondizie.
Ogni anno, solo in Italia, si sprecano 8 miliardi di euro per l’acquisto del cibo, per il recupero dello spreco alimentare e per lo smaltimento. Denaro che comunque ricade sui consumatori.
Infine, ma che è un dato spaventoso, la decomposizione degli alimenti, come anche lo smaltimento, riduce sensibilmente l’ossigeno presente nell’aria.
Spreco alimentare come arginarlo
Ci sono pochi e semplici consigli per ridurre lo spreco alimentare, basta seguire anche gli stili di vita delle nostre nonne, ma con qualche rivisitazione. Cercare di:
- Pesare la pasta prima di calarla nell’acqua è un inizio. Per un adulto bastano 70 grammi fino ad un massimo di 90 grammi a persona. Per i bambini la dose consigliata è di 40 grammi.
- Riscaldare gli avanzi nel cibo oppure usarli per nuove ricette creative.
- Organizzare la spesa in modo da avere varietà di cibo, ma con dosi minori.
- Eseguire una rotazione degli alimenti che possiedi in casa.
- Regalare il cibo in eccesso.
- Conservare bene gli alimenti in frigo.
Ecco come potete ridurre lo spreco alimentare.