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Lo smart-working è davvero amico dell’ambiente? Scopriamolo

Con l’avvento della pandemia da Covid-19, lo smart-working è diventato una realtà per molti lavoratori. Si tratta di una modalità di lavoro da casa che permette di evitare gli spostamenti in ufficio e di ridurre le emissioni di gas serra. Tuttavia, siamo sicuri che lo smart-working sia davvero amico dell’ambiente? In questo articolo analizzeremo i pro e i contro di questa modalità di lavoro.

Lo smart-working riduce le emissioni di CO2

La principale ragione per cui lo smart-working è considerato amico dell’ambiente è la riduzione delle emissioni di CO2. Il trasporto è responsabile di una grande quantità di emissioni di gas serra, soprattutto nelle grandi città. Se i lavoratori possono evitare di spostarsi in ufficio ogni giorno, si riduce il traffico veicolare e di conseguenza le emissioni di CO2.

Secondo uno studio condotto dalla Commissione europea, il telelavoro può ridurre le emissioni di CO2 di 6,2 tonnellate all’anno per ogni lavoratore che evita di spostarsi in ufficio. Questo significa che se solo il 10% dei lavoratori in Europa adottasse lo smart-working, si ridurrebbero le emissioni di CO2 di circa 29 milioni di tonnellate all’anno.

Lo smart-working riduce anche la domanda di energia elettrica. Gli uffici consumano molta energia per l’illuminazione, il riscaldamento e l’aria condizionata. Se i lavoratori possono lavorare da casa, la domanda di energia elettrica si riduce.

Lo smart-working non è privo di impatto ambientale

Tuttavia, lo smart-working non è privo di impatto ambientale. Sebbene riduca le emissioni di CO2 legate al trasporto, aumenta le emissioni di CO2 legate all’energia elettrica. Infatti, i lavoratori che lavorano da casa hanno bisogno di energia elettrica per alimentare i loro computer, le loro lampade elettriche e gli altri dispositivi elettronici.

Secondo uno studio dell’Università di Stanford, i lavoratori che lavorano da casa consumano in media il 25% in più di energia rispetto a quelli che lavorano in ufficio. Ciò significa che lo smart-working può aumentare le emissioni di CO2 legate all’energia elettrica.

Lo smart-working può avere anche altri impatti ambientali negativi. Ad esempio, se i lavoratori usano le loro stampanti, aumenta la domanda di carta e inchiostro. Inoltre, se i lavoratori usano i loro dispositivi elettronici più a lungo, aumenta la domanda di materiali rari, come il litio e il cobalto, utilizzati nelle batterie dei dispositivi elettronici.

In conclusione, lo smart-working può essere considerato amico dell’ambiente solo se viene adottato con attenzione. Per minimizzare l’impatto ambientale, i lavoratori dovrebbero utilizzare dispositivi elettronici a basso consumo energetico, stampare il meno possibile e utilizzare carta riciclata. Inoltre, le aziende dovrebbero offrire ai propri dipendenti una formazione sulle migliori pratiche per ridurre l’impatto ambientale dello smart-working.

La tecnologia può aiutare a ridurre l’impatto ambientale dello smart-working

La tecnologia può aiutare a ridurre l’impatto ambientale dello smart-working. Ad esempio, le videoconferenze possono ridurre la necessità di viaggiare per incontrare colleghi o clienti. Inoltre, la tecnologia può aiutare a monitorare e ridurre il consumo energetico dei dispositivi elettronici utilizzati per il lavoro da casa.

Esistono anche strumenti che possono aiutare a valutare l’impatto ambientale dello smart-working. Ad esempio, la piattaforma Green@Work è stata sviluppata per aiutare le aziende a valutare e ridurre l’impatto ambientale delle loro attività, compreso lo smart-working.

Le politiche pubbliche possono promuovere lo smart-working sostenibile

Le politiche pubbliche possono promuovere lo smart-working sostenibile. Ad esempio, i governi possono incentivare le aziende a offrire opzioni di lavoro flessibili ai propri dipendenti, compreso lo smart-working. Inoltre, i governi possono promuovere l’adozione di tecnologie a basso consumo energetico per il lavoro da casa.

I governi possono incentivare l’uso di mezzi di trasporto sostenibili per gli spostamenti necessari, come la bicicletta o il trasporto pubblico. Ciò può ridurre le emissioni di gas serra legate allo spostamento dei lavoratori.

 

Lo smart-working può essere amico dell’ambiente se viene adottato con attenzione e con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale. Sebbene riduca le emissioni di CO2 legate al trasporto, aumenta le emissioni di CO2 legate all’energia elettrica. Tuttavia, la tecnologia e le politiche pubbliche possono aiutare a ridurre l’impatto ambientale dello smart-working.

 

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